Valore maggiore rilevato per le PM10: 63 μg/m3 (limite 50) il 14 marzo
Giorni superamento limite ozono da inizio anno: 66
Valore maggiore rilevato per l'ozono: 264 μg/m3 (limite 120) il 9 maggio
Numero di giorni in cui si sono superati sia il limite per l'ozono che per le PM10:0
Ecosportello
L’Ecosportello risponde alle vostre domande su temi quali: mobilità sostenibile, ecoprodotti, ecolabel e certificazioni ambientali, agenda 21 ed altre questioni legate allo sviluppo sostenibile.
Il 15 maggio 2011, dalle ore 10.00, si terrà la manifestazione "Pedalare senza fretta" a sostegno della costruzione (promessa da molti, troppi anni e non ancora realizzata) della pista ciclabile Tesserete-Canobbio, parte della rete nazionale dei percorsi ciclabili ed elemento essenziale dell'anello Tesserete-Canobbio-Lugano-Cadro-Dino-Tesserete.
L'appuntamento per il ritrovo è all'ex caserma di Tesserete alle 9.45, per una pedalata in allegria che si snoderà fino a Canobbio ed all'Ospedale Civico di Lugano per poi concludersi con il ritorno a Tesserete dove sarà allestito un meritato rinfresco.
Il bike sharing (o bici pubbliche) ha scelto le rive del lago Lemano per fare il suo ingresso in Svizzera. Lo possiamo infatti trovare al politecnico federale di Losanna (EPFL), all’Università di Losanna, a Losanna, a Morge e a Vevey. Le due prime reti di bici in condivisione della Svizzera sono state realizzate nell’agglomerato di Losanna-Morge (120 bici, 11 stazioni) e in Riviera (45 bici, 3 stazioni).
L’ambizione di Lausanne Roule è sviluppare una rete nazionale di bike sharing. Grazie alla tecnologia Rfid (Radio Frequency Identification), con una stessa carta, l’utilizzatore avrà accesso in tutto la nazione alla rete di bici condivise. Da settembre 2009, le schede del Mobility (car sharing nazionale) daranno accesso anche al sistema di bike sharing. Attualmente sono in corso contatti con città e imprese in tutta la Svizzera con l’obbiettivo di estendere sempre di più la rete a livello nazionale.
In media, le vetture da turismo messe in circolazione in Svizzera nel 2008 consumavano 7.14 litri per 100 km. Dato che indica una diminuzione dei consumi del 3,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’obiettivo di ridurre i consumi a 6.4 litri per 100 km entro fine 2008 è rimasto lettera morta. Questo obiettivo era stato fissato dagli stessi importatori svizzeri di veicoli al momento della sottoscrizione di una convenzione volontaria con la Confederazione. Nel corso degli ultimi anni, le vetture hanno ridotto di molto i consumi. Tuttavia, nello stesso periodo di tempo, il peso medio dei veicoli è aumentato passando da 1300 a 1500 kg. L'aumento di peso ha ridotto della metà gli effetti del miglioramento dell’efficienza sui consumi di carburante.
Le abitudini degli abitanti del lago Lemano in materia di mobilità stanno cambiando. Tra il 2000 e il 2005, a Ginevra, si è osservata una sensibile diminuzione dell’uso dell’automobile e dei chilometri percorsi con questo mezzo di trasporto individuale. Il numero di famiglie senz’auto è passato dal 20 al 24%. Nei comuni urbani vodesi il fenomeno è meno pronunciato. Inoltre, aumenta il numero di famiglie che possiede una sola auto rispetto a quelle che ne posseggono due.
Più di un quarto di tutte le emissioni di gas a effetto serra provengono dal settore dei trasporti. Per attirare l’attenzione della popolazione sulle conseguenze della scelta del mezzo di trasporto, l’Unione internazionale delle ferrovie UIC ha attivato il calcolatore comparativo “Ecopassenger”. Questo calcolatore confronta le emissioni di gas a effetto serra legate agli spostamenti in Europa realizzati in treno, auto e aereo. I calcoli sono effettuati sulla base di valori medi. Inoltre, nei calcoli, è possibile precisare alcuni parametri quali la classe del veicoli, la potenza del motore o il tasso medio di utilizzazione.
www.ecopassenger.org
Il consumo medio di carburante delle nuove vetture vendute in Svizzera nel 2007 è diminuito del 2,49% rispetto al 2006 e corrisponde ora a 7,43 l per 100 km. Ma considerando i ritardi accumulati negli scorsi anni, questo passo in avanti non sarà sufficiente per raggiungere entro fine 2008 l’obiettivo dei 6,4 l per 100 km definito nella convenzione sottoscritta fra il DATEC (Ufficio federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni) e Auto-Suizzera. La Confederazione prevede quindi d’introdurre delle misure più incisive.
Via libera a Parigi per l’estensione del progetto Velib anche nella cintura parigina sul territorio di una trentina di comuni. La città di Parigi conta di realizzare l’estensione del progetto insieme ai comuni confinanti entro la fine dell’anno. In attesa dell’installazione di 300 nuove stazioni, Velib continua ad avere successo: il numero di 200'000 abbonati di lunga durata e di 27,5 milioni d’utenti è stato raggiunto ad inizio luglio.
Fonte: “LaRevueDurable”, Numero30 (agosto – settembre 2008)
È questa l’idea lanciata dal governo di Londra per combattere il congestionato traffico inglese. L’importo sarà calcolato dalla tecnologia satellitare in base alle miglia percorse, la tratta e l’orario. Secondo le stime, nelle ore di punta la tassa costerà agli automobilisti fino a 1,34 sterline (2 Euro) a miglio (1,6km). Secondo gli esperti, senza azioni drastiche di questo tipo nell’arco di 20-30 anni le strade britanniche saranno paralizzate dalle troppe vetture.
Fonte: “La nuova ecologia”, Anno XXVII, Numero 2 (febbraio 2007)
L’Europarlamento ha dato il via libera ad una proposta di direttiva che punta a definire una struttura della tassazione sui veicoli comune a tutti i paesi membri, senza incidere però sulle aliquote fiscali. La nuova legge, se approvata, introdurrà progressivamente una quota “anti-inquinamento” nelle imposte sull’immatricolazione e sulla circolazione dei veicoli. Entro la fine del 2008, almeno il 28% del gettito annuale dovrà basarsi sulle emissioni di biossido di carbonio, per raggiungere il 50% nel 2010. La tassa di circolazione è destinata a scomparire nel 2016: una misura che, nell’intenzione dei legislatori europei, dovrebbe giovare all’ambiente e alla sicurezza in quanto stimolerebbe un più rapido ricambio del parco auto. Una norma apposita concerne i veicoli d’epoca. Le auto con più di vent’anni potrebbero infatti essere esentati dalla tassa di circolazione.
Fonte: “Modus vivendi”, Anno XVI, Numero 9 (ottobre 2006)
Nel 2005, il numero di camion in transito attraverso le Alpi svizzere è stato del 14% inferiore a quello registrato cinque anni prima. Ciò dimostra che le misure applicate danno risultati: le merci prendono sempre di più la via del treno rispetto che quella della strada. Il numero di camion in transito deve tuttaiva essere ridotto al di sotto dei 650'000 transiti annuali. Per ottenere ciò, bisogna modernizzare l’infrastruttura ferroviaria e migliorare la cooperazione transfrontaliera, ciò che prende tempo e denaro. Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (DATEC) continuerà quindi a promuovere il trasferimento dalla strada alla ferrovia.
Viaggiando a metano o a biogas, si paga di meno il carburante e si preserva l’ambiente. Dopo l’enorme successo della sua azione di leasing dello scorso anno, il garage bernese “Auto Wankdorf” propone ancora una volta 40 Opel Zafira viaggianti a metano ad un prezzo de leasing speciale di 389 franchi al mese. L’acquisto di questi veicoli è sostenuto da degli incentivi di Energie Wasser Bern e dall’Auto Wankdorf. Sola condizione: il veicolo deve portare per tre anni la scritta “Erdgas” (gas naturale).
Fonte: “Energeia”, Rivista dell’UFE, n°3 giugno 2006
Un sistema di bonus/malus sull’imposta sui veicoli dovrebbe promuovere le vetture più pulite ed economiche. La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia (CAPTE) del Consiglio degli Stati ha deciso nel mese di maggio di incoraggiare l’acquisto di vetture più rispettose dell’ambiente. Essa ha approvato all’unanimità un’iniziativa depositata dal canton Berna. Questa chiede che il prezzo dei veicoli energeticamente efficienti siano ridotti tramite un sistema di bonus/malus. All’opposto, i veicoli con elevate consumi d’energie verrebbero rincarati. La Commissione giustifica la sua decisione spiegando che, al momento dell’acquisto di una vettura, il prezzo costiusce un criterio determinante. Un sistema di bonus/malus determinerebbe quindi un notevole effetto incitativo.
Fonte: “Energeia”, Rivista dell’UFE, n°3 giugno 2006
Il Consiglio federale vuole promuovere i carburanti verdi
Il Consiglio federale intende ridurre la fiscalità dei carburanti ecologici aumentando l’imposizione sulla benzina. In maggio, è stato trasmesso al Parlamento il suo messaggio relativo alla modifica della legge sull’imposizione degli olii minerali. Degli incentivi fiscali dovrebbero promuovere l’utilizzazione di carburanti più ecologici e contribuire a ridurre le emissioni di CO2 del traffico stradale. Il governo propone di esonerare dall’imposta sugli olii minierali i carburanti provenienti da materie prime rinnovabili quali il biogas, il bioetanolo, il biodiesel come anche gli olii vegetali e animali. L’entrata in vigore di queste misure è prevista per metà 2007. Esse non dovrebbero incidere sull’entrate della Confederazione.
Fonte: “Energeia”, Rivista dell’UFE, n°3 giugno 2006
A partire dal 1° luglio, in Francia gli acquirenti di grosse vetture devono pagare una tassa calcolata in funzione delle loro emissioni di CO2. L’imposta concerne le cilindrate che emettono più di 200 g di CO2/km (in Francia il tasso medio d’emissione è di 152 g/km). L’effetto non dovrebbe tuttavia essere fortemente dissuasivo. L’acquisto di un 4x4 come quello del presidente della Commissione europea – Volkswagen Tuareg, 246 g CO2/km, Premio Tuvalu per il mutamento climatico – dovrebbe pagare 434 €; troppo poco per una vettura che costa minimo 50'000 €.
Tratto da: LaRevueDurable, N°21 Luglio – agosto – settembre 2006
L’Ufficio federale dell’energia ha fatto realizzare un’inchiesta sulle ricadute pratiche dell’etichetta energetica per le automobili a due anni dalla sua introduzione (marzo 2003). Il rapporto mostra che, sull’insieme delle vetture nuove vendute, l’etichettatura ha rafforzato la parte di mercato dei veicoli di classe A o B di circa l’1,5%. Ciò rappresenta un risparmio di emissioni annuali di CO2 pari a 3'050 t.
Fonte: “Energeia”, Rivista dell’UFE, n°5/ novembre 2005
La Fondazione Pro Acqua-Pro Vita ha attribuito il 5° Premio dell’ambiente della Svizzera all’Istituto UMTEC di Rapperswill (SG) per il suo progetto NOxOFF. La tecnologia sviluppata permette di ridurre le emissioni d’ossidi d’azoto dei veicoli diesel. L’impiego di questa tecnologia consente d’eliminare fino al 90% gli ossidi d’azoto dai gas di scarico. Gli ossidi di azoto contribuiscono alla formazione dell’ozono.
L’UFAFP ha sostenuto lo sviluppo di tale tecnologia nel quadro della sua promozione tecnologica.
L’ARA della Regione di Lucerna inaugura una prima Svizzera: il biogas che produce e di una qualità così elevata che può essere utilizzato nei veicoli funzionanti a gas naturale. Piuttosto che bruciarlo, l’ARA trasforma il biogas per ottenerne una qualità simile a quella del gas naturale. Le quantità che può così iniettare nella rete sostituiscono circa 400'000 l di benzina, ciò che fa dell’ARA di Lucerna la terza produttrice di biogas della Svizzera.
Una pista ciclabile lunga settemila chilometri sulla frontiera che divideva l’Europa. L’Unione Europea vuole realizzare l’idea lanciata da Mikhail Gorbaciov e ripresa dai parlamentari europei. L’ex presidente dell’URSS dal 1993 è diventato convinto ambientalista ed è stato tra i fondatori del “Green Cross International”, l’organizzazione che sponsorizza il progetto di un parco lungo tutta la linea di quella che fu chiamata la “Cortina di Ferro”.
E’ un’idea splendida, che incontra il consenso di tutte le nazioni interessate.
“... Come una ferita tagliava in due il Vecchio Continente. Adesso, se un’iniziativa dell’Unione Europea andrà in porto, sarà trasformato in un sentiero di 7 mila chilometri. Un sentiero di pace e fratellanza, un “Luogo dell’Europa unita” per il trekking in bici...” Così riporta la notizia in prima pagina il quotidiano “La Repubblica" di oggi.
La bicicletta come espressione di libertà e d’incontro tra i popoli, al di là di ogni barriera, simbolo della nuova Europa che vuole svolgere un ruolo trainante per il progresso civile e pacifico del mondo superando le divisioni del passato.
La Commissione europea: lo smog uccide 370 mila europei ogni anno. Si è “celebrata” con questi numeri il 22 settembre la Giornata europea senz’auto. Cifre allarmanti, pericolose che pero' non sono sufficienti a dare la spinta ai governi, quello europeo e quelli nazionali, per cambiare radicalmente il sistema della mobilità.
Infatti anche se la Commissione europea annuncia la nuova strategia contro l'inquinamento atmosferico nelle città (con il riordino delle normative Bruxelles conta di ridurre i decessi dai 370mila del 2000 a 230.000 nel 2020), le ricette messe in campo non sempre sono convincenti.
Fonte: LaNuovaEcologia - Quotidiano di Legambiente
La città di Ginevra ha deciso di sensibilizzare i suoi funzionari alla guida ecologica. I 1300 impiegati dei servizi pubblici che dispongono di un veicolo di servizio sono stati formati al metodo di guida Eco-Drive. Una guida più ecologica permette di ridurre il consumo di carburante e le emissioni nocive di una valore che può raggiungere anche il 10%. Ginevra riduce così i costi dovuti al carburante e incita i suoi abitanti a ridurre l’inquinamento dell’aria.
Tratto da: Environnement (Rivista dell’UFAFP) N°3/2005
A Ginevra, da 4 anni, i nuovi veicoli poco inquinanti sono esentati dal pagamento della tassa di circolazione per un periodo di tre anni. Nel 2004, circa il 10% delle auto di nuova immatricolazione rispondevano a queste norme d’emissione restrittive. Attualmente, è allo studio un progetto di legge che riguarda i veicoli fuori strada di grande cilindrata, sempre più diffusi. Quelli che emettono più di 200 g di CO2 per chilometro dovrebbero quindi essere tassati molto più pesantemente. Per i veicoli diesel, la tassa verrebbe aumentata del 20% nel caso in cui le emissioni di polveri fini superino il limite previsto dalla legge. I veicoli di servizio e i camion non dovrebbero invece essere toccati dalla nuova legge. Nel Canton Vaud sono anche state presentate delle iniziative destinate a favorire l’acquisto di veicoli meno inquinanti.
Tratto da: Environnement (Rivista dell’UFAFP) N°3/2005
Lanciata nel 2000, la Giornata europea senza auto (22 settembre) ha riscosso molto successo (nel 2004, ben 1'446 comuni di 38 paesi hanno aderito all’iniziativa) e si estesa fino a dar vita alla Settimana della mobilità (16-22 settembre), organizzata per la prima volta nel 2002.
“Con 500 calorie, pari a 100g di zucchero, un ciclista percorre ben 37 Km, con l’equivalente in benzina, un automobile si spegne dopo 700 m !”
Anche quest'anno, saranno organizzati numerosi eventi in tutta la Svizzera.
Eccone alcuni:
Dal 16 al 22 settembre
Settimana europea della mobilità - Info
22 settembre 2005
Giornata “In città, senza la mia auto !” - Info
Zurigo, 22/23 settembre 2005
Conferenza internazionale dei pedoni - Info
Bienne et Grenchen/Granges, 30 settembre 2005
21e journée Rue de l'Avenir - Info
Tre conducenti di taxi basilesi possono premere sull’acceleratore senza sentirsi in colpa: contrariamente ai loro colleghi, essi viaggiano a gas naturale. I loro veicoli emettono all’incirca il 90% di precursori dell’ozono e il 98% di polveri fini in meno rispetto ad un normale veicolo diesel. I tre taxi circolano nell’ambito di un progetto pilota dei servizi industriali. Quest’ultimi sperano di far circolare nelle strade un centinaio di altri taxi se l’esperienza avrà successo. Il bilancio intermedio mostra che i clienti apprezzano i taxi ecologici. I conducenti approfittano sia dell’immagine positiva dei loro veicoli, sia del prezzo più conveniente del carburante.
Tratto da Environnement (Rivista dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio) n°2/2005, maggio 2005
Lunedì 29 novembre 2004, ore 20:30
Sala polifunzionale del Centro la Piazzetta (Casa anziani) di Lugano-Loreto, Via Loreto 17.
Politica dei parcheggi e mobilità sostenibile nell’agglomerato di Lugano.
L'Associazione ABITAT – Forum su sviluppo e ambiente nell’agglomerato di Lugano organizza, nell’ambito del ciclo di conferenze sulla mobilità sostenibile, una tavola rotonda su “Politica dei parcheggi e mobilità sostenibile nell’agglomerato di Lugano”.
Programma della serata:
· L’Ing. Michele Raggi, Capo Ufficio delle infrastrutture dei trasporti del Dipartimento del Territorio, introdurrà la serata presentando la situazione dei parcheggi nel polo luganese in rapporto al PTL (Piano dei trasporti del Luganese).
· Tavola rotonda con:
- Paolo Poretti – Presidente della Società di Commercianti di Lugano
- Werner Herger – Segretario della sezione della Svizzera italiana dell’Associazione Traffico e Ambiente (ATA)
- Paolo Beltraminelli – Municipale di Lugano, titolare del Dicastero Ambiente e pianificazione del territorio
- Michele Raggi - Capo Ufficio delle infrastrutture dei trasporti del Dipartimento del Territorio
Moderatore Antonio Bolzani, giornalista di Rete 1, RTSI.
Esigenze individuali e mobilità sostenibile
La crescita del numero di veicoli che circolano quotidianamente sulle nostre strade ha determinato un forte aumento delle emissioni inquinanti, congestione del traffico e code, costi sanitari e irragionevoli perdite di tempo. Tuttavia il bisogno di mobilità di persone e beni permane una condizione imprescindibile del nostro vivere.
Da qui, l’esigenza di promuovere delle forme di mobilità dolce (pedonale, ciclistica) e di rafforzare l’offerta di mezzi di mobilità collettiva, pubblica o privata.
Il ruolo dei parcheggi nella mobilità sostenibile
La politica dei parcheggi gioca un ruolo di primo piano sul terreno della mobilità sostenibile. Accessibilità e prezzo sono infatti fattori che condizionano la scelta tra i diversi mezzi di trasporto.
Buona parte della popolazione sceglie il mezzo con cui muoversi sulla base della sua maggior convenienza economica. La determinazione del “giusto prezzo”, che tenga conto anche delle implicazioni ambientali dell’uso dei diversi mezzi di spostamento, è riconosciuto come uno dei pilastri irrinunciabili delle politiche di mobilità sostenibile.
Numero di parcheggi in centro città a Lugano
Troppi o troppo pochi? Attirati dai motivi più diversi: lavoro, acquisti, svago, incontro o turismo, in molti si recano giornalmente nel centro-città. Il numero di parcheggi nel centro di Lugano riesce a soddisfare questa crescente domanda data dall’utenza del nucleo urbano?
Il traffico che giornalmente incontriamo sulle nostre strade, è dovuto alla mancanza di parcheggi? Un automobilista, prima di trovare un sito in cui posteggiare la propria vettura deve sovente percorrere a lungo le strade cittadine: aumentare il numero di parcheggi migliorerebbe la situazione? Oppure la peggiorerebbe, congestionando maggiormente le strade?
Sviluppo del costo orario dei parcheggi sulla base della domanda e dell’offerta
Tenendo conto della situazione attuale nel centro di Lugano, dove i posteggi, gli autosili e le aree di parcheggio collettivo sono per gran parte del tempo occupate, non converrebbe aumentare il prezzo dei parcheggi per favorire un ricambio dell’utenza e, indirettamente, un utilizzo dei mezzi pubblici?
Destinazione degli incassi
E’ pensabile studiare una destinazione degli incassi dei parcheggi nel centro città a favore dello sviluppo dei mezzi pubblici, delle aree pedonali e del miglioramento della qualità di vita nel centro cittadino?
Parcheggi gratuiti nei centri commerciali: vantaggio concorrenziale o concorrenza sleale?
Con una sentenza, il Tribunale Federale, si è espresso sulla questione della concorrenza sleale attuata dai centri commerciali siti in periferia, che offrono parcheggi gratuiti ai propri clienti. Questa situazione, percepita come sleale nei confronti dei commercianti localizzati nei centri urbani, è presente anche da noi a Lugano. Come reagire?
Comunicato stampa di presentazione del gruppo interpartitico IN BICI PER LUGANO
COMUNICATO STAMPA
Lugano, 9 novembre 2004
Si pedala anche in Consiglio comunale!
Nasce IN BICI PER LUGANO, gruppo interpartitico in CC.
Per cominciare…
A Lugano sempre più persone desiderano muoversi in bicicletta. Per alcuni il ciclismo rappresenta soltanto un’attività sportiva o di svago, altri utilizzano la bicicletta quale mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, a scuola o per effettuare piccole spese.
Tutti però soffrono del fatto che la nostra Città – un unicum a livello svizzero – non dispone nemmeno di un metro di pista ciclabile o di altre infrastrutture a favore dei ciclisti. Finora il Comune ha sostenuto grandi eventi ciclistici di richiamo internazionale e intende farlo anche nel futuro: ora si tratta di tradurre questa vocazione per tutti i cittadini.
Contrariamente a un’opinione diffusa, il nostro territorio si presta abbastanza bene alla realizzazione delle piste ciclabili. Vaste zone popolate della Nuova Lugano si situano su una superficie piana.
Chi siamo?
Dodici consiglieri comunali di Lugano, pari a 1/5 del Legislativo cittadino, sono lieti di annunciare la costituzione del Gruppo IN BICI PER LUGANO. La principale peculiarità del Gruppo – che già in sé rappresenta una novità nella Lugano politica – è la sua composizione pluripartitica: tutti i partiti attivi nel Consiglio comunale, senza eccezione, vi sono rappresentati. La seconda peculiarità è la presenza equilibrata di entrambi i sessi (7 donne e 5 uomini). Infine, vi è un’adeguata ripartizione territoriale (6 della “vecchia” Lugano, 6 dei nuovi quartieri), anch’essa puramente casuale ma che costituisce un ulteriore elemento qualificante. Grazie a queste sue caratteristiche il Gruppo si ritiene particolarmente rappresentativo dell’insieme della popolazione luganese.
Ma se queste erano le caratteristiche che dimostrano la varietà e la pluralità all’interno del Gruppo, vi è un chiaro elemento di unità: volontà di promuovere l’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto quotidiano e di rendere la nostra Città più vivibile per tutti.
Gli obiettivi.
Il nome del Gruppo ha un significato duplice: quel “per” sta infatti per indicare sia “per le strade di” che “a favore di”. Vogliamo infatti permettere a tutti i cittadini di percorrere le strade cittadine in bicicletta, in sicurezza. Ma vogliamo pure offrire un contributo alla Città in quanto tale, per renderla più vivibile, per migliorare la sua aria, per favorire la mobilità sostenibile.
Già nel 1996 il Consiglio comunale della “vecchia” Lugano aveva adottato una mozione (n° 2472) che chiedeva al Municipio la realizzazione di una rete di piste ciclabili. Tuttavia oggi, otto anni dopo, non vediamo ancora un solo risultato concreto.
Per questi motivi vogliamo, in particolare:
· Adoperarci affinché la Città sviluppi al più presto un concetto globale (piste ciclabili, percorsi “intelligenti”, tettoie, bici a noleggio ecc.) che promuova l’impiego della bicicletta nel contesto urbano.
· Cercare dialogo e collaborazione con persone, associazioni e autorità cantonali e comunali di tutto il Ticino cui sta a cuore la promozione della bicicletta quale mezzo di trasporto quotidiano.
Vediamo il nostro ruolo come complementare e non in opposizione rispetto a quanto intendono fare in questo ambito il Municipio, il Cantone o le altre associazioni. Una specie di lobby politica che, approfittando della sua vocazione istituzionale, sia in grado di dare una spinta sostanziale alla promozione della bicicletta nel contesto urbano luganese.
E concretamente?
· Conoscere l’attuale stadio di progetti a favore dei ciclisti nel Comune di Lugano in presenza di rappresentanti del Municipio (riunione del 25 ottobre 2004).
· Presentazione all’opinione pubblica (conferenza stampa del 9 novembre 2004).
· Consultazione di esperti (dicembre 2004).
· Contatti con le Commissioni di quartiere e le associazioni interessate (gennaio-febbraio 2005).
· Stesura di proposte e suggerimenti concreti all’indirizzo del Municipio (marzo 2005).
· Sensibilizzazione della popolazione attraverso dibattiti pubblici, manifestazioni, iniziative di quartiere (2005/2006).
· Prima valutazione dell’attività (inizio 2006).
· Seconda valutazione dell’attività (inizio 2008, fine legislatura).
· In bici per le strade cittadine, a favore di una Lugano più vivibile per tutti (il più presto possibile).
IN BICI PER LUGANO
Gruppo interpartitico in CC
I membri del Gruppo IN BICI PER LUGANO (in ordine alfabetico):
Come può una cittadina di 15mila abitanti diventare un esempio per la mobilità sostenibile ed essere visitata da decine di delegazioni svizzere ed estere?
Il caso di Burgdorf, vicino a Berna, città modello per pedoni e ciclisti.
“L’esperienza di Burgdorf è una ‘success story’ sotto molti punti di vista”, ci dice Aline Renard, capo progetto Traffico e Ambiente della cittadina bernese, di passaggio a Lugano per una conferenza.
Commercianti e ambientalisti: una causa comune
Tutto comincia con l’inclusione di Burgdorf nel programma Energia 2000, nei primi anni Novanta. Ma l’elemento cruciale è stato un altro. “È stata decisiva l’assenza di una opposizione aprioristica da parte di gruppi influenti: industriali, commercianti, apparato amministrativo”, spiega Aline Renard.
In effetti, anche a Burgdorf, come altrove in Svizzera, per molti anni le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti si sono trovate su fronti opposti. Ma alla fine tutti hanno accettato di sedersi attorno a un tavolo e di elaborare un nuovo concetto innovativo di mobilità sostenibile.
I pedoni hanno sempre la precedenza
Nella prima fase del progetto (1995-2000) è stata realizzata la cosiddetta “zona d’incontro”, ossia un’area stradale nel pieno centro-città dove le automobili sono ammesse ma devono circolare a 20km/h. È stato pure modificato l’assetto stradale: non ci sono più marciapiedi o strisce pedonali. I pedoni, infatti, hanno sempre la precedenza.
All’inizio, l’Ufficio federale delle strade aveva negato a Burgdorf il permesso per la costruzione della zona d’incontro. In seguito, tuttavia, è stata trovata una soluzione modificando l’Ordinanza federale sulla segnaletica stradale. La nuova disposizione legale è in vigore dal 1° gennaio 2002.
Favorire la bicicletta
L’esperienza di Burgdorf interessa anche per altri progetti che vi sono stati sviluppati. Burgdorf è stato così il primo Comune svizzero a realizzare, nell’aprile 1997, una stazione di biciclette.
È stato inoltre messo in piedi un servizio di consegna a domicilio con biciclette elettriche: la merce acquistata nei negozi che aderiscono all’iniziativa viene consegnata al domicilio del cliente entro tre ore dall’acquisto. All’inizio il servizio era gratuito, ora viene applicata una tassa modica di 2 franchi. Si tratta anche di un progetto con valenza sociale, poiché viene gestito da persone senza lavoro.
Quelle tracce invisibili
“Non tutto quello che Burgdorf ha fatto è visibile. Ci sono degli impatti invisibili ma non per questo meno importanti”, osserva Aline Renard. La capo progetto evoca in particolare la creazione di un clima favorevole ai compromessi e alle sperimentazioni: Burgdorf osa infatti sperimentare progetti diversi, senza avere quale scopo primario il successo. I progetti che funzionano vanno mantenuti, quelli che non danno risultati positivi vengono abbandonati.
Costi modesti
I costi sono relativamente modesti. La prima fase del progetto è costata 1,5 milioni di franchi. Una parte dei costi era sostenuta dal programma SvizzeraEnergia, il resto dalla Città di Burgdorf e dalle associazioni, in particolare dall’Associazione Traffico e Ambiente.
Per la seconda fase del programma (a partire dal 2002) Burgdorf si è posta come obiettivo un’ulteriore promozione della mobilità dolce e il miglioramento della “cultura della mobilità”.
Uno stimolo anche per il Ticino
Ispirati dall’esperienza di Burgdorf, molte città svizzere di varie dimensioni hanno cominciato a sviluppare le zone d’incontro: Sion, Monthey o la stessa Berna. Anche in Ticino l’esperienza di Burgdorf comincia ad interessare.
In particolare, due comuni ticinesi stanno sviluppando le zone d’incontro sul modello di Burgdorf: Chiasso e Giubiasco. In entrambe le località il progetto si trova già in fase avanzata. “Chiasso conosce molti problemi di traffico. Con la creazione della zona d’incontro vogliamo rendere la nostra città più vivibile per tutti”, ci dice il municipale di Chiasso e capo Dicastero pianificazione Mauro Mapelli.
Nenad Stojanovic (pubblicato il 20-10-2004 su SwissInfo )
Lunedì 18 ottobre 2004, ore 20:00
Aula magna della Scuola elementare di Lugano-Besso, Via Besso 13.
Burgdorf, città modello per la mobilità dolce.
Programma della serata:
Aline Renard, capo-progetto Traffico e Ambiente di Burgdorf, illustrerà le tappe che hanno reso la cittadina bernese un vero e proprio modello per la mobilità ciclistica e pedonale in Svizzera e in Europa.
In seguito, il responsabile dell’Ufficio pianificazione di Chiasso, Ing. Mattia Varisco, presenterà brevemente il progetto per le “zone di incontro” che viene sviluppato a Chiasso.
Dibattito pubblico.
Commercianti e ambientalisti: una causa comune
Ambiente e economia devono necessariamente scontrarsi nell’ambito della mobilità urbana? Per molti anni le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti si sono trovate su fronti opposti. Gli ambientalisti rivendicavano un’estensione delle aree pedonali nei centri cittadini. I commercianti difendevano lo status quo, ossia strade aperte al traffico motorizzato e posteggi a basso costo. Soltanto nelle zone residenziali si riusciva a limitare il traffico a 30 km/h.
Ma la politica è l’arte del compromesso. Lo sanno bene gli ambientalisti e i commercianti di Burgdorf, vivace cittadina di 15mila abitanti del Canton Berna. 10 anni fa hanno accettato di sedersi attorno a un tavolo e di elaborare un concetto innovativo di mobilità sostenibile, lavorando a stretto contatto con le autorità cittadine e i rappresentanti dei quartieri.
Zone di incontro: automobili a 20 km/h, precedenza ai pedoni
Questo il compromesso scaturito: la creazione delle “zone di incontro” in centro-città dove le automobili sono ammesse a 20 km/h e dove i pedoni hanno sempre la precedenza. Quindi niente strisce pedonali, niente marciapiedi, ma un nuovo assetto stradale, una visione nuova del traffico urbano. L’iniziativa di Burgdorf è stata talmente innovativa e incoraggiante da ottenere dalla Confederazione il label “Città modello per pedoni e ciclisti”.
Shopping in città e consegna a domicilio gratuita… con bici elettrica
Parallelamente alla creazione delle zone di incontro è stata pure promossa la bicicletta, con nuovi percorsi ciclabili, facilitazioni per gli utenti, maggior sicurezza. In collaborazione con i commercianti di Burgdorf è stato addirittura creato un servizio di consegna a domicilio… con bici elettrica. Nei negozi che partecipano a questo progetto il cliente può acquistare la merce e riceverla direttamente a casa. Gratis.
Non solo: ogni anno vengono presentati progetti nuovi e innovativi a favore della mobilità sostenibile a Burgdorf.
Risultati incoraggianti, costi modesti
L’esperienza è positiva. Dopo uno scetticismo iniziale, oltre il 90% della popolazione si dichiara soddisfatto e desidera una continuazione del progetto. Si nota inoltre un fenomeno interessante: la “zona d’incontro” incita i cittadini a recarsi più spesso nel centro-città, il quale rimane frequentato e animato anche dopo la chiusura dei negozi. Oggi, insomma, Burgdorf è una città più vivibile di quanto lo fosse ancora 10 anni fa.
I costi sono modesti. La prima fase del progetto (1995-2000) è costata 1,5 milioni di franchi, di cui la metà era finanziata attraverso contributi individuali.
E in Ticino?
L’idea piace, e nel frattempo diverse città svizzere hanno realizzato le zone d’incontro, ad esempio Sion, nel Vallese. Anche in Ticino l’idea comincia a piacere. Per ora almeno due grandi Comuni del Cantone – Chiasso e Giubiasco – stanno elaborando progetti analoghi che dovrebbero essere operativi già a partire dal 2005. Da qui l’interesse a presentare il progetto originario anche in Ticino, e in particolare nell’agglomerato di Lugano.
Impegno di ABITAT
La presentazione dell’esperienza di Burgdorf, città modello per la mobilità dolce, è il secondo appuntamento organizzato dall’associazione ABITAT quest’autunno, dopo la presentazione di Ferrara, città delle biciclette. ABITAT desidera così offrire un ulteriore contributo a favore della mobilità sostenibile nell’agglomerato di Lugano.
Per limitare la presenza di mezzi in circolazione durante le ore di punta, dal 2006 l’Olanda doterà i propri veicoli di un sistema per la registrazione dei dati di percorrenza. Il nuovo sistema mira a differenziare il costo di accesso alla rete stradale in funzione non solamente dei chilometri percorsi, ma anche dell’ora del giorno, del tipo di strada e di veicolo utilizzato. Una simile soluzione, basata su evidenti incentivi economici, contribuirebbe a risolvere la congestione del traffico e il problema dell’inquinamento.
La seconda conferenza del ciclo dedicato da Abitat alla mobilità sostenibile avrà luogo il 18 ottobre alle 20.00 presso l’Aula magna della Scuola elementare di Lugano-Besso (Via Besso 13).
Verrà presentata l’esperienza di Burgdorf, cittadina di 15mila abitanti nel Canton Berna, che per prima ha creato “zone d’incontro” (strade a 20 km/h dove i pedoni hanno sempre la precedenza).
È stata quindi riconosciuta dalla Confederazione quale città-modello per la mobilità ciclabile e pedonale. La soluzione adottata da Burgdorf riconcilia le richieste dei fautori della chiusura delle strade al traffico con quelle dei loro avversari. Essa ha permesso di superare con successo la tradizionale diffidenza fra commercianti e residenti sui problemi di gestione della mobilità nei centri ad alta concentrazione di traffico.
Alla serata interverrà Aline Renard, capo progetto Traffico e Ambiente nel Comune di Burgdorf.
La mobilità nel contesto urbano.
Abitat inaugura il ciclo di conferenze e il sito internet.
In occasione della Settimana europea della mobilità (16-22 settembre 2004) e alla vigilia della quinta edizione della Giornata senz’auto (22 settembre 2004), l’associazione “Abitat – Forum su sviluppo e ambiente nell’agglomerato di Lugano” è lieta di inaugurare il primo ciclo di conferenze sul tema della mobilità sostenibile.
Allo stesso tempo viene inaugurato ufficialmente il sito internet www.abitat-lugano.ch dove sono illustrati gli obiettivi e le attività dell’associazione. È pure possibile prendere parte ad un forum inviando commenti e proposte sul tema dello sviluppo sostenibile.
Ferrara, città delle biciclette
La prima conferenza si terrà il 21 settembre alle 20.15 presso la Sala multiuso del Comune di Paradiso (Via delle Scuole 21) e vedrà la partecipazione di Michele Ferrari, coordinatore del processo di Agenda 21 a Ferrara. Egli illustrerà le numerose iniziative adottate dalla città nella promozione delle due ruote come importante mezzo negli spostamenti all’interno del nucleo urbano.
Ferrara è la città dove la quota d’utilizzo della bicicletta è fra le più alte d’Europa: nel 1991 la percentuale di utilizzo era del 31%. Nel 1995 la Città ha aderito al circuito Cities for Cyclists (che oggi collega 31 città di 14 Paesi). Nel 2000 ha ricevuto il primo Premio città sostenibili del Ministero italiano dell’ambiente per l’istituzione dell’Ufficio biciclette.
Burgdorf, città modello per la mobilità dolce
La seconda conferenza avrà luogo il 18 ottobre alle 20.00 presso l’Aula magna della Scuola elementare di Lugano-Besso. Verrà presentata l’esperienza di Burgdorf, cittadina di 15mila abitanti nel Canton Berna, che per prima ha creato “zone d’incontro” (strade a 20 km/h dove i pedoni hanno sempre la precedenza). È stata quindi riconosciuta dalla Confederazione quale città-modello per la mobilità ciclabile e pedonale. La soluzione adottata da Burgdorf riconcilia le richieste dei fautori della chiusura delle strade al traffico con quelle dei loro avversari. Essa ha permesso di superare con successo la tradizionale diffidenza fra commercianti e residenti sui problemi di gestione della mobilità nei centri ad alta concentrazione di traffico. Alla serata interverrà Aline Renard, capo progetto Traffico e Ambiente nel Comune di Burgdorf.
A fine novembre, a conclusione delle due serate, avrà luogo un dibattito fra diversi esponenti della comunità dell’agglomerato di Lugano su possibili modelli alternativi di viabilità per la città.
Abitat, Forum su sviluppo e ambiente nell'agglomerato di Lugano, inaugura il suo primo ciclo di conferenze, dedicato alla mobilità.
Michele Ferrari del Coordinamento Agenda 21 di Ferrara presenterà le numerose iniziative adottate dalla città nella promozione della bicicletta ed i risultati ottenuti, con alcuni accenni ai metodi di contabilità ambientale sperimentati dal comune.
L'appuntamento il prossimo 21 settembre, a partire dalle 20:15, presso la Sala Multiuso in Via delle Scuole 21 a Paradiso.
Su iniziativa dell’Associazione VEL2 nei prossimi mesi un nuovo e interessante progetto pilota vedrà il giorno a Mendrisio.
Chiamato “Mendrisio al passo coi tempi”, questo progetto vuole sensibilizzare la popolazione sui vantaggi di una “mobilità dolce”.
Il progetto mira soprattutto a promuovere la mobilità pedonale e ciclistica, meglio conosciuta come “mobilità lenta”.
“Preferiamo però parlare di ‘mobilità dolce’, perché il termine ‘lento’ deriva dalla definizione tedesca (Langsamverkehr) ed è spesso improprio, in quanto negli spostamenti urbani su percorsi brevi si è più rapidi con veicoli non motorizzati”, afferma Fiorenza Trento di VEL2.
Concretamente, il progetto prevede delle misure di sensibilizzazione volte a rendere la popolazione di Mendrisio, ma anche i visitatori, consapevoli della possibilità di spostarsi a piedi o in bicicletta per brevi tratti.
L’obiettivo è la riduzione del traffico motorizzato, la diminuzione delle emissioni nocive e la salvaguardia della salute degli abitanti.
In Svizzera circa un terzo degli spostamenti in automobile non supera i 3 km. Su otto viaggi in macchina almeno uno si conclude dentro il raggio di un chilometro.
Oggigiorno sei abitanti del Mendrisiotto su dieci vivono in zone in cui il limite di inquinamento è ampiamente superato e una persona su tre è esposta a rumori derivanti dal traffico che oltrepassano la soglia di molestia.
La misura principale sarà la realizzazione di pannelli informativi nei punti chiave della città con indicazioni sui percorsi più brevi e più sicuri e le relative spiegazioni sui tempi di percorrenza a piedi e in bicicletta.
“Si vuole dimostrare al cittadino che i servizi principali del Comune sono tutti raggiungibili camminando al massimo per 10-15 minuti”, osserva Fiorenza Trento.
I costi del progetto, che sarà avviato nell’estate 2004, sono piuttosto contenuti (ca. 170'000 franchi).
“E Lugano scommette sul ciclismo”: intitola così il suo commento il sindaco di Lugano Giorgio Giudici a conclusione del Tour de Suisse (GdP, 21.06.2004). Afferma, giustamente, il sindaco Giudici che eventi come questo possono essere “utilissimi per promuovere la nostra immagine in Svizzera e all’estero” a livello del turismo e il fatto che al Tour de Suisse abbia vinto un tedesco “rafforzerà la proiezione del nome di Lugano in tutta Europa”. E, ricordando i mondiali di ciclismo di Lugano nel 1996, si punta già in alto per portare anche il Tour de France a Lugano.
Ma cosa si troveranno di fronte i turisti tedeschi, francesi, italiani, europei, americani quando verranno a “Lugano, città del ciclismo”, magari muniti di biciclette per tutta la famiglia, con l’intenzione di passare una bella vacanza pedalando per le strade della città e dei dintorni? Non un metro di pista ciclabile nella sola Città di Lugano. Zero.
Tante autovetture, questo sì. E un’aria cattiva, la più inquinata di tutte le città svizzere. Ginevra, Zurigo, Berna, Basilea, Friburgo e quante altre città svizzere ancora hanno chilometri di piste ciclabili nel loro interno; le quali, oltre ad offrire maggiore sicurezza agli utenti e a promuovere la salute pubblica, contribuiscono a sgravare il traffico cittadino motorizzato e ad affievolire il relativo impatto negativo sull’ambiente e sulla qualità dell’aria.
“Ma da loro è facile, sono tutte città di pianura, la topografia di Lugano non lo permette”, mi è stato detto a più riprese. Allora provate ad andare a Losanna per vedere quanto una città situata su un terreno particolarmente ripido sia riuscita a fare in pochi anni. Fino al 2002 sono stati realizzati oltre 20 km di piste ciclabili. La città ha modificato il proprio piano regolatore nel 1996 per privilegiare la bicicletta rispetto ai veicoli individuali motorizzati. E ha addirittura nominato un “delegato per le due ruote” al fine di coordinare meglio e promuovere l’impiego della bicicletta (www.lausanne.ch/velo).
A Lugano non è possibile fare una cosa analoga?Il ciclismo non dev’essere visto soltanto come uno sport d’élite. Esso va promosso negli spostamenti di tutti i giorni, soprattutto per le famiglie, i bambini, gli studenti. Fra un Tour de Suisse di ieri e un Tour de France di domani non dev’esserci un vuoto ma un vero seguito a livello della promozione del ciclismo. Troviamo allora il coraggio di scommettere sul ciclismo a Lugano. Per davvero.
Non inquina. Non produce rumori. Non occupa spazio. E fa bene alla salute. Sono i principali vantaggi della "mobilità lenta", ossia della "mobilità sostenibile". Che non è un'invenzione ultramoderna. E' semplicemente un concetto nuovo con il quale si vuol valorizzare una pratica antica (spostamenti a piedi) assieme all'impiego della bicicletta.
Gli studi lo dimostrano in maniera inequivocabile. L'inquinamento atmosferico è dovuto in buona parte al traffico motorizzato, soprattutto nei centri urbani. Cio' si ripercuote non solo sulla salute delle persone, ma sulla qualità di vita in generale. Ma il traffico motorizzato causa anche rumori, quindi il cosiddetto "inquinamento fonico". Occupa spazio e provoca situazioni di stress ("Dove posteggio la macchina?"). E' accompagnato da incidenti piu' o meno gravi. In altre parole, produce dei costi supplementari - i cosiddetti "costi esterni" - che sono per lo piu' a carico della collettività. Possiamo farne a meno? Secondo un ampio sondaggio realizzato un paio di anni fa dalla Confederazione ("La mobilité en Suisse 2000", Ufficio federale di statistica ed Ufficio federale dello sviluppo territoriale, 2001), in Svizzera circa un terzo degli spostamenti non supera i 3 km, il 70% delle distanze percorse si situa al di sotto dei 10 km. Su otto viaggi in macchina, almeno uno si conclude entro il raggio di 1 chilometro. Conclusione? Una buona parte dell'inquinamento atmosferico e fonico potrebbe essere letteralmente eliminata promuovendo maggiormente gli spostamenti a piedi ed in bicicletta, i piu' adatti per le distanze brevi. Puntando quindi sulla mobilità lenta e sostenibile.
Nenad Stojanovic
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