Il 15% della acque dolci, pari a 6'500 km cubi, è intrappolato da oltre 45'000 grandi dighe (alte almeno 15 m). Gli sbarramenti causano danni non trascurabili all’ambiente, spiegano i tre ricercatori dell’Università svedese di Umea che, insieme a una collega del Nature Conservancy (USA) hanno stilato la mappa globale dei grandi sistemi fluviali e delle loro barriere artificiali. In Europa oltre il 60% dei fiumi risulta “altamente compromesso”. C’è generalmente una relazione diretta tra numero delle dighe, densità di popolazione e sviluppo economico; un’eccezione è il nord del Canada, dove viene prodotto un esubero di energia idroelettrica per l’esportazione. Lo studio punta a calcolare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi fluviali.
Tratto da Modus Vivendi n°6 anno XV, giugno 2005
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