Nel 2005 la Cina ha rilasciato in atmosfera 25,49 milioni di tonnellate di anidride solforosa (SO2), oltre il 27% in più rispetto al 2000. Lo ha dichiarato l’Amministrazione statale per la protezione dell’ambiente (SEPA) di Pechino, il cui direttore, Li Xinmin, denuncia una perdita di circa duemila euro per tonnellata, senza calcolare i danni ambientali. L’anidride solforosa è tra i gas tossici più inquinanti e provoca disturbi dell’apparato respiratorio, irritazioni cutanee e agli occhi. La produzione maggiore di SO2 si ha con la combustione di carbon fossile, la maggior fonte di produzione energetica della Cina. Secondo i dati della SEPA, sarebbero 22 milioni le tonnellate di anidride solforosa rilasciate dalle industrie cinesi, mentre il residuo 3% deriverebbe dagli scarichi privati.
Fonte: “Modus vivendi”, Anno XVI, Numero 9 (ottobre 2006)
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