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 Quale aria respiriamo
a Lugano?
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Giorni superamento limite PM10 da inizio anno: 2

Valore maggiore rilevato per le PM10: 63 μg/m3 (limite 50) il 14 marzo

Giorni superamento limite ozono da inizio anno: 66

Valore maggiore rilevato per l'ozono: 264 μg/m3 (limite 120) il 9 maggio

Numero di giorni in cui si sono superati sia il limite per l'ozono che per le PM10:0

 Ecosportello

L’Ecosportello risponde alle vostre domande su temi quali: mobilità sostenibile, ecoprodotti, ecolabel e certificazioni ambientali, agenda 21 ed altre questioni legate allo sviluppo sostenibile.


Inquinamento
Un bel panorama lo si gode solo con la pancia piena. È questo il succo di una famosa analisi del comportamento politico, secondo cui i cittadini coltivano valori immateriali - l’emancipazione individuale, la poesia, la protezione dell’ambiente - soltanto là dove le esigenze materiali - la sicurezza, la certezza economica – sono realizzate. O la teoria è sbagliata, o l’ambiente rientra tra le esigenze primarie dei cittadini.
Mai come oggi hanno vacillato le prospettive dei ticinesi di poter salvaguardare un livello di vita dignitoso faticosamente conquistato nel dopoguerra. Eppure, le questioni ambientali sono sempre più sentite.
L’iniziativa più recente è quella promossa dal WWF e da altre associazioni ambientaliste, lenzuola alle finestre con il motto “ridateci l’aria”. E il pensiero dello sviluppo sostenibile, nuovo, ma che parte da un'idea antichissima, secondo cui la Terra non è nostra ma ci viene affidata per le prossime generazioni, sta diventando come il prezzemolo.

Talvolta le esigenze ambientali sono in contraddizione con quelle sociali, economiche, della mobilità e ne derivano scelte spinose per la collettività dove le necessità contrapposte vanno mediate. Spesso, invece, l’ambiente può essere tutelato con iniziative a costo zero, ovvero, senza impatti economici o sociali negativi. Ci vuole, però, un cambiamento di mentalità, un’attenzione particolare nelle abitudini quotidiane. Iniziative che partono dal basso, da una sensibilizzazione della popolazione, non dall’alto, da leggi o divieti. Quattro semplici esempi.

È stato osservato che una parte rilevante degli spostamenti in automobile avvengono su brevi distanze. Molti sono evitabili. Davanti alle scuole si possono osservare ogni mattina automobili con una mamma ed un bambino. A Ginevra, ad esempio, è stato istituito un sistema, il “pedibus”, in cui a turno un adulto accompagna, a piedi, diversi bambini a scuola seguendo un determinato percorso per cui ciascuno può accodarsi alla sua “fermata”, proprio come un autobus. Il traffico si riduce, la qualità dell’aria migliora e i bambini si svegliano.

Con piccoli accorgimenti possiamo ridurre in modo rilevante il nostro consumo energetico senza sacrifici. Sul mercato sono reperibili elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe A), ad esempio lampadine, frigoriferi, lavastoviglie. L’uso di una lampadina ad alta efficienza energetica comporta solo un quarto del consumo di una normale lampadina. Ha una durata di circa dieci volte superiore, il maggior prezzo è quindi ampiamente compensato. Oppure, è diffusa l’abitudine di non spegnere completamente il televisore, e altri elettrodomestici, lasciandoli in stand by. Certo, spegnendo completamente un singolo televisore il risparmio energetico è poca cosa, ma moltiplicato per mille ha effetti rilevanti. Milioni di gocce fanno un mare, è la forza di tanti comportamenti individuali.

La carta viene fatta tagliando gli alberi, implica, quindi, una riduzione della superficie forestale ed il bosco è come un polmone, ripulisce l’aria. La carta riciclata, invece, viene realizzata con carta già utilizzata; non comporta, quindi, un nuovo sfruttamento delle foreste. Inoltre, la produzione di carta riciclata necessita di un minore dispendio energetico (petrolio, carbone) rispetto alla carta bianca e costa il 10-15 % in meno. Insomma, non è proprio vero che chi meno inquina, più spende; anzi, i comportamenti più inquinanti si rivelano spesso irrazionali anche da un profilo economico.

I recenti scandali alimentari –la mucca pazza, il vino all’etanolo, l’uso di pesticidi altamente tossici, la diffusione di prodotti geneticamente modificati- hanno spinto i consumatori verso prodotti più sani. Cresce la domanda di cibi biologici, prodotti senza impiego di sostanze chimiche o materiali geneticamente modificati. E si diffonde la preferenza per alimenti locali, che riducono l’impatto ambientale negativo dei trasporti e favoriscono l’agricoltura locale, tassello fondamentale per un equilibrio ecologico regionale. Si sono sviluppati diversi marchi che garantiscono un controllo indipendente di qualità lungo tutta la filiera di produzione degli alimenti, ad esempio Bio Suisse, Migros Bio, Demeter. Ecco un altro caso di “comportamento ecologicamente corretto” che nasce spontaneamente da un’esigenza della popolazione.

Accanto alla tradizionale - e cruciale - funzione negativa dello Stato, volta ad impedire comportamenti ecologicamente dannosi per mezzo di divieti, sanzioni ed imposte disincentivanti, sta emergendo una nuova funzione positiva dell'ente pubblico, orientata verso la promozione di "comportamenti ecologicamente corretti". Tale funzione è espletata in diverse forme: attraverso campagne di informazione e di sensibilizzazione; assumendo gli enti pubblici un ruolo guida o modello per la gestione delle proprie strutture (ad esempio acquistando carta riciclata o prodotti bio per le proprie mense) oppure mettendo a disposizione le necessarie infrastrutture, dai trasporti pubblici alle piste ciclabili, o ancora garantendo la sopravvivenza dell'agricoltura, non solo nel piano, ma anche nelle zone di montagna.

Fabio Guarneri e Giovanni Molo
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