Lunedì 18 ottobre 2004, ore 20:00
Aula magna della Scuola elementare di Lugano-Besso, Via Besso 13.
Burgdorf, città modello per la mobilità dolce.
Programma della serata:
Aline Renard, capo-progetto Traffico e Ambiente di Burgdorf, illustrerà le tappe che hanno reso la cittadina bernese un vero e proprio modello per la mobilità ciclistica e pedonale in Svizzera e in Europa.
In seguito, il responsabile dell’Ufficio pianificazione di Chiasso, Ing. Mattia Varisco, presenterà brevemente il progetto per le “zone di incontro” che viene sviluppato a Chiasso.
Dibattito pubblico.
Commercianti e ambientalisti: una causa comune
Ambiente e economia devono necessariamente scontrarsi nell’ambito della mobilità urbana? Per molti anni le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti si sono trovate su fronti opposti. Gli ambientalisti rivendicavano un’estensione delle aree pedonali nei centri cittadini. I commercianti difendevano lo status quo, ossia strade aperte al traffico motorizzato e posteggi a basso costo. Soltanto nelle zone residenziali si riusciva a limitare il traffico a 30 km/h.
Ma la politica è l’arte del compromesso. Lo sanno bene gli ambientalisti e i commercianti di Burgdorf, vivace cittadina di 15mila abitanti del Canton Berna. 10 anni fa hanno accettato di sedersi attorno a un tavolo e di elaborare un concetto innovativo di mobilità sostenibile, lavorando a stretto contatto con le autorità cittadine e i rappresentanti dei quartieri.
Zone di incontro: automobili a 20 km/h, precedenza ai pedoni
Questo il compromesso scaturito: la creazione delle “zone di incontro” in centro-città dove le automobili sono ammesse a 20 km/h e dove i pedoni hanno sempre la precedenza. Quindi niente strisce pedonali, niente marciapiedi, ma un nuovo assetto stradale, una visione nuova del traffico urbano. L’iniziativa di Burgdorf è stata talmente innovativa e incoraggiante da ottenere dalla Confederazione il label “Città modello per pedoni e ciclisti”.
Shopping in città e consegna a domicilio gratuita… con bici elettrica
Parallelamente alla creazione delle zone di incontro è stata pure promossa la bicicletta, con nuovi percorsi ciclabili, facilitazioni per gli utenti, maggior sicurezza. In collaborazione con i commercianti di Burgdorf è stato addirittura creato un servizio di consegna a domicilio… con bici elettrica. Nei negozi che partecipano a questo progetto il cliente può acquistare la merce e riceverla direttamente a casa. Gratis.
Non solo: ogni anno vengono presentati progetti nuovi e innovativi a favore della mobilità sostenibile a Burgdorf.
Risultati incoraggianti, costi modesti
L’esperienza è positiva. Dopo uno scetticismo iniziale, oltre il 90% della popolazione si dichiara soddisfatto e desidera una continuazione del progetto. Si nota inoltre un fenomeno interessante: la “zona d’incontro” incita i cittadini a recarsi più spesso nel centro-città, il quale rimane frequentato e animato anche dopo la chiusura dei negozi. Oggi, insomma, Burgdorf è una città più vivibile di quanto lo fosse ancora 10 anni fa.
I costi sono modesti. La prima fase del progetto (1995-2000) è costata 1,5 milioni di franchi, di cui la metà era finanziata attraverso contributi individuali.
E in Ticino?
L’idea piace, e nel frattempo diverse città svizzere hanno realizzato le zone d’incontro, ad esempio Sion, nel Vallese. Anche in Ticino l’idea comincia a piacere. Per ora almeno due grandi Comuni del Cantone – Chiasso e Giubiasco – stanno elaborando progetti analoghi che dovrebbero essere operativi già a partire dal 2005. Da qui l’interesse a presentare il progetto originario anche in Ticino, e in particolare nell’agglomerato di Lugano.
Impegno di ABITAT
La presentazione dell’esperienza di Burgdorf, città modello per la mobilità dolce, è il secondo appuntamento organizzato dall’associazione ABITAT quest’autunno, dopo la presentazione di Ferrara, città delle biciclette. ABITAT desidera così offrire un ulteriore contributo a favore della mobilità sostenibile nell’agglomerato di Lugano.