All'interno

 Quale aria respiriamo
a Lugano?
Oggi (visualizza)
Ultimo mese (visualizza)

Giorni superamento limite PM10 da inizio anno: 2

Valore maggiore rilevato per le PM10: 63 μg/m3 (limite 50) il 14 marzo

Giorni superamento limite ozono da inizio anno: 66

Valore maggiore rilevato per l'ozono: 264 μg/m3 (limite 120) il 9 maggio

Numero di giorni in cui si sono superati sia il limite per l'ozono che per le PM10:0

 Ecosportello

L’Ecosportello risponde alle vostre domande su temi quali: mobilità sostenibile, ecoprodotti, ecolabel e certificazioni ambientali, agenda 21 ed altre questioni legate allo sviluppo sostenibile.


Mobilità

Vedi tutti gli articoli di questo argomento.

Mobilità
Come può una cittadina di 15mila abitanti diventare un esempio per la mobilità sostenibile ed essere visitata da decine di delegazioni svizzere ed estere?

Il caso di Burgdorf, vicino a Berna, città modello per pedoni e ciclisti.

“L’esperienza di Burgdorf è una ‘success story’ sotto molti punti di vista”, ci dice Aline Renard, capo progetto Traffico e Ambiente della cittadina bernese, di passaggio a Lugano per una conferenza.

Commercianti e ambientalisti: una causa comune

Tutto comincia con l’inclusione di Burgdorf nel programma Energia 2000, nei primi anni Novanta. Ma l’elemento cruciale è stato un altro. “È stata decisiva l’assenza di una opposizione aprioristica da parte di gruppi influenti: industriali, commercianti, apparato amministrativo”, spiega Aline Renard.

In effetti, anche a Burgdorf, come altrove in Svizzera, per molti anni le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti si sono trovate su fronti opposti. Ma alla fine tutti hanno accettato di sedersi attorno a un tavolo e di elaborare un nuovo concetto innovativo di mobilità sostenibile.

I pedoni hanno sempre la precedenza

Nella prima fase del progetto (1995-2000) è stata realizzata la cosiddetta “zona d’incontro”, ossia un’area stradale nel pieno centro-città dove le automobili sono ammesse ma devono circolare a 20km/h. È stato pure modificato l’assetto stradale: non ci sono più marciapiedi o strisce pedonali. I pedoni, infatti, hanno sempre la precedenza.

All’inizio, l’Ufficio federale delle strade aveva negato a Burgdorf il permesso per la costruzione della zona d’incontro. In seguito, tuttavia, è stata trovata una soluzione modificando l’Ordinanza federale sulla segnaletica stradale. La nuova disposizione legale è in vigore dal 1° gennaio 2002.

Favorire la bicicletta

L’esperienza di Burgdorf interessa anche per altri progetti che vi sono stati sviluppati. Burgdorf è stato così il primo Comune svizzero a realizzare, nell’aprile 1997, una stazione di biciclette.

È stato inoltre messo in piedi un servizio di consegna a domicilio con biciclette elettriche: la merce acquistata nei negozi che aderiscono all’iniziativa viene consegnata al domicilio del cliente entro tre ore dall’acquisto. All’inizio il servizio era gratuito, ora viene applicata una tassa modica di 2 franchi. Si tratta anche di un progetto con valenza sociale, poiché viene gestito da persone senza lavoro.

Quelle tracce invisibili

“Non tutto quello che Burgdorf ha fatto è visibile. Ci sono degli impatti invisibili ma non per questo meno importanti”, osserva Aline Renard. La capo progetto evoca in particolare la creazione di un clima favorevole ai compromessi e alle sperimentazioni: Burgdorf osa infatti sperimentare progetti diversi, senza avere quale scopo primario il successo. I progetti che funzionano vanno mantenuti, quelli che non danno risultati positivi vengono abbandonati.

Costi modesti

I costi sono relativamente modesti. La prima fase del progetto è costata 1,5 milioni di franchi. Una parte dei costi era sostenuta dal programma SvizzeraEnergia, il resto dalla Città di Burgdorf e dalle associazioni, in particolare dall’Associazione Traffico e Ambiente.

Per la seconda fase del programma (a partire dal 2002) Burgdorf si è posta come obiettivo un’ulteriore promozione della mobilità dolce e il miglioramento della “cultura della mobilità”.

Uno stimolo anche per il Ticino

Ispirati dall’esperienza di Burgdorf, molte città svizzere di varie dimensioni hanno cominciato a sviluppare le zone d’incontro: Sion, Monthey o la stessa Berna. Anche in Ticino l’esperienza di Burgdorf comincia ad interessare.

In particolare, due comuni ticinesi stanno sviluppando le zone d’incontro sul modello di Burgdorf: Chiasso e Giubiasco. In entrambe le località il progetto si trova già in fase avanzata. “Chiasso conosce molti problemi di traffico. Con la creazione della zona d’incontro vogliamo rendere la nostra città più vivibile per tutti”, ci dice il municipale di Chiasso e capo Dicastero pianificazione Mauro Mapelli.

Nenad Stojanovic (pubblicato il 20-10-2004 su SwissInfo )
Stampa la notizia: A Burgdorf, l'elogio della lentezza

 L'Alleanza
Abitat fa parte della Alleanza Territorio e Biodiversità


 Documentazione
Consulta la documentazione di Abitat, con le relazioni presentate alle nostre conferenze, il materiale del progetto PAS sugli Acquisti Pubblici Sostenibili e molto altro ancora.


 I Filmati

ABITAT vi propone una sezione dedicata ai filmati.
Vi troverete una lista di video su temi attinenti allo sviluppo sostenibile.


 Cerca

Web Design by PointNet