Più di seimila tonnellate di spazzatura al giorno. Questa è la quantità di rifiuti prodotti quotidianamente da più di dodici milioni di persone nella città di Jakarta, capitale dell’Indonesia.
È solo uno degli esempi del deterioramento ambientale che caratterizza le metropoli in rapida espansione nei Paesi in via di sviluppo.L’incapacità di gestire i rifiuti prodotti quotidianamente è in parte il risultato di una crescita economica velocissima accompagnata da un aumento del consumismo e da un cambiamento importante delle abitudini dei Jakartesi.
Proliferano ormai gli alberghi di lusso, i centri commerciali ed i supermercati e con loro aumentano drasticamente i rifiuti prodotti giornalmente. Di questi solo il 50-60% viene raccolto. Il servizio è carente soprattutto nei quartieri più poveri, dove la maggior parte dei rifiuti viene gettata nei canali che attraversano la città.
Paradossalmente, malgrado il cattivo livello di servizio, la gestione dei rifiuti è sovente la spesa più importante che devono affrontare le autorità locali.Il problema non riguarda semplicemente la raccolta: gran parte dei rifiuti viene poi scaricata in depositi aperti sparsi per tutta la città, dove intere famiglie vivono in baracche di latta e si occupano di separare manualmente l’immondizia, guadagnando quanto basta per sopravvivere dalla rivendita delle bottiglie ed altri oggetti recuperati.
La cattiva gestione dei rifiuti solidi contribuisce nella misura del 30% al carico di BOD¹ nelle condotte d’acqua locali ed è una delle fonti principali d’inquinamento dell’aria nelle aree urbane, causando quindi malattie respiratorie, ma non solo. I rifiuti gettati nei canali bloccano le vie di fuga dell’acqua o ne rallentano lo scorrimento, creando a volte vere e proprie dighe. Contribuiscono così ad aumentare i fenomeni d’inondazione che mettono a terra ogni anno interi quartieri della città.
Il “fenomeno rifiuti” è quindi un’ammorbante bomba a orologeria pronta ad esplodere. Malgrado autorità e cittadini si accorgano del pressante problema, entrambi non sono pronti ad affrontarlo, poiché ancora troppo inquieti di gioire dei nuovi agi portati dallo sviluppo economico. E i rifiuti? “Poi si vedrà….”. Ma la ricerca di una soluzione o perlomeno di un miglioramento è urgente.
Note:
¹ Misura la richiesta biologica d’ossigeno (mg/l). È un parametro comunemente usato per indicare il contenuto di sostanze organiche nei corpi idrici ricettori degli scarichi di acque luride, poiché mostra il potenziale di riduzione dell'ossigeno disciolto con possibili effetti ambientali negativi.
Articolo a cura di Giorgia Pelli
Giorgia Pelli è stata alcuni mesi a Giakarta per un progetto dell'UNESCO.