Kyoto fa bene alla nostra salute e alle nostre tasche. L’impegno europeo nella lotta contro i mutamenti climatici deve essere rafforzato. Perché non solo può contribuire a curare la febbre del pianeta, ma anche a farci respirare meglio nelle nostre città sempre più soffocate dallo smog. È quanto emerge dall’anticipazione di un nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), che sarà reso pubblico subito dopo la pausa estiva. L’azione pro-Kyoto, secondo il rapporto, ha effetti collaterali molto importanti per la qualità dell’aria che respiriamo e per la nostra salute. Si possono evitare – per i prossimi 30 anni - ben 20mila morti premature l’anno e ridurre di 10 miliardi di euro ogni anno i costi relativi al controllo dell’inquinamento atmosferico. Senza trascurare una riduzione di 16 miliardi € l’anno della spesa sanitaria.
Tali benefici deriveranno dal fatto che le riduzioni delle emissioni di gas serra – in linea con l’obiettivo comunitario di limitare l’aumento della temperatura media globale di 2°C rispetto ai livelli preindustriali – implicano anche una riduzione degli inquinanti atmosferici generati dai combustibili fossili. Secondo il rapporto dell’AEA, le riduzioni più significative riguardano gli ossidi di azoto (10%), i biossidi di zolfo (17%9 e le polveri sottili (8-10%), con una riduzione dei costi del 25-35% entro il 2030.
Tratto da: La Nuova ecologia Anno XXVI, n°7 (luglio-agosto 2006)
