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a Lugano?
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Numero di giorni in cui si sono superati sia il limite per l'ozono che per le PM10:0

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Ticino

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“E Lugano scommette sul ciclismo”: intitola così il suo commento il sindaco di Lugano Giorgio Giudici a conclusione del Tour de Suisse (GdP, 21.06.2004). Afferma, giustamente, il sindaco Giudici che eventi come questo possono essere “utilissimi per promuovere la nostra immagine in Svizzera e all’estero” a livello del turismo e il fatto che al Tour de Suisse abbia vinto un tedesco “rafforzerà la proiezione del nome di Lugano in tutta Europa”. E, ricordando i mondiali di ciclismo di Lugano nel 1996, si punta già in alto per portare anche il Tour de France a Lugano.
Ma cosa si troveranno di fronte i turisti tedeschi, francesi, italiani, europei, americani quando verranno a “Lugano, città del ciclismo”, magari muniti di biciclette per tutta la famiglia, con l’intenzione di passare una bella vacanza pedalando per le strade della città e dei dintorni? Non un metro di pista ciclabile nella sola Città di Lugano. Zero.

Tante autovetture, questo sì. E un’aria cattiva, la più inquinata di tutte le città svizzere. Ginevra, Zurigo, Berna, Basilea, Friburgo e quante altre città svizzere ancora hanno chilometri di piste ciclabili nel loro interno; le quali, oltre ad offrire maggiore sicurezza agli utenti e a promuovere la salute pubblica, contribuiscono a sgravare il traffico cittadino motorizzato e ad affievolire il relativo impatto negativo sull’ambiente e sulla qualità dell’aria.

“Ma da loro è facile, sono tutte città di pianura, la topografia di Lugano non lo permette”, mi è stato detto a più riprese. Allora provate ad andare a Losanna per vedere quanto una città situata su un terreno particolarmente ripido sia riuscita a fare in pochi anni. Fino al 2002 sono stati realizzati oltre 20 km di piste ciclabili. La città ha modificato il proprio piano regolatore nel 1996 per privilegiare la bicicletta rispetto ai veicoli individuali motorizzati. E ha addirittura nominato un “delegato per le due ruote” al fine di coordinare meglio e promuovere l’impiego della bicicletta (www.lausanne.ch/velo).

A Lugano non è possibile fare una cosa analoga?Il ciclismo non dev’essere visto soltanto come uno sport d’élite. Esso va promosso negli spostamenti di tutti i giorni, soprattutto per le famiglie, i bambini, gli studenti. Fra un Tour de Suisse di ieri e un Tour de France di domani non dev’esserci un vuoto ma un vero seguito a livello della promozione del ciclismo. Troviamo allora il coraggio di scommettere sul ciclismo a Lugano. Per davvero.

Nenad Stojanovic

(Giornale del Popolo, 23.06.2004)
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