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Giorni superamento limite PM10 da inizio anno: 2

Valore maggiore rilevato per le PM10: 63 μg/m3 (limite 50) il 14 marzo

Giorni superamento limite ozono da inizio anno: 66

Valore maggiore rilevato per l'ozono: 264 μg/m3 (limite 120) il 9 maggio

Numero di giorni in cui si sono superati sia il limite per l'ozono che per le PM10:0

 Ecosportello

L’Ecosportello risponde alle vostre domande su temi quali: mobilità sostenibile, ecoprodotti, ecolabel e certificazioni ambientali, agenda 21 ed altre questioni legate allo sviluppo sostenibile.


Nome argomento: Rifiuti

Rifiuti
A Lavigny, a fine 2008, è stata messa in servizio una grande centrale a biogas. La centrale produce all’incirca 1,56 milioni di metri cubi di biogas all’anno che corrispondono a 1,12 milioni di litri di benzina. Il biogas, ottenuto a partire dai rifiuti organici raccolti nei comuni limitrofi, viene immesso nella rete del gas naturale.

Fonte: Environnement n°2, anno 2009
Stampa la notizia: Da rifiuti verdi a carburante

Rifiuti
Se si imballassero tutti i rifiuti elettronici prodotti in Svizzera nel 2007 su dei pallets impilati uno sopra l’altro, si otterrebbe una colonna alta 53 volte il Cervino. L’anno scorso, sono stati eliminati dalla SWICO Recycling più di 50'000 tonnellate d’apparecchi elettrici e elettronici. La quantità, in aumento del 6,5% rispetto al 2006, corrisponde ad un tasso di riciclaggio dell’80%. I telefoni portatili fanno tuttavia eccezione poiché presentano un tasso di ritorno solo del 15% e questo nonostante vengano ripresi gratuitamente in tutti i punti vendita. I telefoni contengono metalli pesanti come piombo e cromo, oltre a sostanze pericolose come il bario ed il berillio. Più o meno tutti i componenti di cui sono composti possono essere riciclati. SWICO punterà soprattutto sull’informazione per fa conoscere la possibilità di riciclaggio dei cellulari.

Fonte: Environnement 4/2008
Stampa la notizia: Rifiuti elettronici: dito puntato contro i cellulari

Rifiuti
Più di seimila tonnellate di spazzatura al giorno. Questa è la quantità di rifiuti prodotti quotidianamente da più di dodici milioni di persone nella città di Jakarta, capitale dell’Indonesia.

È solo uno degli esempi del deterioramento ambientale che caratterizza le metropoli in rapida espansione nei Paesi in via di sviluppo.L’incapacità di gestire i rifiuti prodotti quotidianamente è in parte il risultato di una crescita economica velocissima accompagnata da un aumento del consumismo e da un cambiamento importante delle abitudini dei Jakartesi.

Proliferano ormai gli alberghi di lusso, i centri commerciali ed i supermercati e con loro aumentano drasticamente i rifiuti prodotti giornalmente. Di questi solo il 50-60% viene raccolto. Il servizio è carente soprattutto nei quartieri più poveri, dove la maggior parte dei rifiuti viene gettata nei canali che attraversano la città.

Paradossalmente, malgrado il cattivo livello di servizio, la gestione dei rifiuti è sovente la spesa più importante che devono affrontare le autorità locali.Il problema non riguarda semplicemente la raccolta: gran parte dei rifiuti viene poi scaricata in depositi aperti sparsi per tutta la città, dove intere famiglie vivono in baracche di latta e si occupano di separare manualmente l’immondizia, guadagnando quanto basta per sopravvivere dalla rivendita delle bottiglie ed altri oggetti recuperati.

La cattiva gestione dei rifiuti solidi contribuisce nella misura del 30% al carico di BOD¹ nelle condotte d’acqua locali ed è una delle fonti principali d’inquinamento dell’aria nelle aree urbane, causando quindi malattie respiratorie, ma non solo. I rifiuti gettati nei canali bloccano le vie di fuga dell’acqua o ne rallentano lo scorrimento, creando a volte vere e proprie dighe. Contribuiscono così ad aumentare i fenomeni d’inondazione che mettono a terra ogni anno interi quartieri della città.

Il “fenomeno rifiuti” è quindi un’ammorbante bomba a orologeria pronta ad esplodere. Malgrado autorità e cittadini si accorgano del pressante problema, entrambi non sono pronti ad affrontarlo, poiché ancora troppo inquieti di gioire dei nuovi agi portati dallo sviluppo economico. E i rifiuti? “Poi si vedrà….”. Ma la ricerca di una soluzione o perlomeno di un miglioramento è urgente.

Note:
¹ Misura la richiesta biologica d’ossigeno (mg/l). È un parametro comunemente usato per indicare il contenuto di sostanze organiche nei corpi idrici ricettori degli scarichi di acque luride, poiché mostra il potenziale di riduzione dell'ossigeno disciolto con possibili effetti ambientali negativi.


Articolo a cura di Giorgia Pelli

Giorgia Pelli è stata alcuni mesi a Giakarta per un progetto dell'UNESCO.
Stampa la notizia: Megalopoli in Asia: sommersi dall'immondizia

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